La batteria elettronica è uno strumento musicale elettronico, suonato da un batterista.
La disposizione dei pad (tamburi muti) che sostituiscono tamburi e piatti è solitamente corrispondente alla disposizione di una batteria acustica.
In origine la batteria elettronica è stata perlopiù utilizzata nella musica elettronica.
I modelli più recenti offrono tuttavia all'esecutore un buon feeling (la risposta fisica è molto simile a quella dello strumento acustico) e ottima qualità sonora, quindi non ne è raro l'utilizzo in ambiti più tradizionali.
Nei primi anni ottanta costruttori come Yamaha, Simmons, Roland ed altri hanno cominciato a produrre batterie costituite da pad in gomma, contenenti sensori elettronici (trigger) che, quando colpiti, inviano un impulso ad un processore elettronico, chiamato modulo sonoro.
Quest'ultimo, mediante un sintetizzatore, riproduce il suono campionato degli strumenti a percussione che diventa udibile tramite un amplificatore acustico o le cuffie.
Nonostante la diffusione su larga scala sia da attribuire alle sopracitate compagnie, le percussioni elettroniche furono inventate da Wolfgang Flür durante i primi anni settanta, quand'egli era appena entrato a far parte dei Kraftwerk.